... l'estate di San Martino....

Per chi non la conoscesse, ecco la leggenda:
San Martino aveva appena dodici anni quando, contro la volontà dei suoi genitori, che credevano negli dei di Roma, si fece battezzare e divenne cristiano.
La legge romana lo obbligava a entrare nell' esercito come suo padre, così, malgrado fosse un tipo molto pacifico, dovette diventare soldato.
Su di lui si raccontano molte leggende.
La più famosa è questa.
Un giorno d'autunno, mentre usciva da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero vecchio, mezzo nudo e tremante per il freddo.
Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero.
Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate.
Per questo, si chiama l'estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite.

In Italia, in questa data, finiva in molte zone del nord l'anno lavorativo dei contadini, che spesso lasciavano i poderi per trasferirsi altrove.
Oppure molto semplicemente, i contadini pur non abbandonando il podere che lavoravano, avevano finito di seminare e la natura iniziava il suo periodo di stato vegetativo, concedendo loro più tempo da dedicare ad altre attività.
Anche nelle città divenne abituale cambiar casa proprio a San Martino, perciò "fare San Martino" è diventato un modo per dire... "cambio casa ".
Un tempo, il periodo di penitenza e di digiuno che precede il Natale cominciava il 12 novembre.
A San Martino, quindi si faceva una grande mangiata di arrosto d'oca o di tacchino.

E' il momento della raccolta delle castagne che ben si sposano con il vino novello .... se non si hanno problemi di stomaco!!!

Qui sulle nostre colline, si svolgono molte sagre durante questo periodo, proprio perchè il tempo è clemente e permette delle belle passeggiate all'aperto.
Una di queste è a Casalecchio di Reno, con tante bancarelle dove curiosare e mangiare le specialità delle nostre montagne... tigelle col pesto montanaro o affettati, crescentine fritte, borlenghi e castagnacci con ricotta... naturalmente il tutto annaffiato da buon vino (per chi gradisce!).

In Svezia e in Danimarca è tradizione che, per San Martino, si mangi l'oca.
Questa usanza è legata a un'altra leggenda.
Si racconta che il Papa volesse a tutti i costi nominare vescovo Martino.
Ma il brav'uomo era molto umile e desiderava talmente poco occupare posizioni importanti che si nascose in un convento sperando che nessuno lo potesse scovare.
Voleva pregare, vivere semplicemente e basta.
C'erano però delle oche, in quel convento.
Le oche, come si sa, sono animali chiassosi: non conoscendo quel monaco che si nascondeva tra gli altri, fecero un tale concerto di "qua, qua, qua" che alla fine Martino venne scoperto.
Da allora ogni anno un' oca viene arrostita: è una specie di punizione...

In Germania e in altri paesi la festa di San Martino assomiglia molto a quella di Halloween.
I bambini si vestono in maschera e, la sera del10 novembre, fanno un corteo portando in mano dei lumini accesi.
Anche loro vanno di casa in casa cantando una canzone e facendosi regalare dolcetti e soldini.

Ciao .....
Marylena

Commenti

Teodo ha detto…
la conoscevo ma è sempre bello rileggerla. grazie
ciao ciao

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