Musica: Umberto Tozzi contro le radio "onnipotenti"

Cara scatola dei sogni,
curiosando in rete, sono capitata per caso su questa notizia, che mi ha colpita, trattandosi di un grande cantante, uno dei miei idoli di ragazzina, ma che continuo ad amare moltissimo, che tuttora ascolto e del quale canto alcune tra le sue più belle canzoni, nelle mie ormai rare serate.
E' stato ed è ancora, un grande musicista, capace di trasmettere con parole e musica valori e sentimenti, capace di emozionare con la sua voce calda, folle di fans.
Personalmente ritengo che ci siano tantissimi bravi cantanti, ma pochi che riescono a farti venire la pelle d'oca, o i brividi lungo la schiena, solo con l'intensità della loro voce.
Inoltre, mi amareggia il fatto che Umberto Tozzi, sia stato quasi relegato ad un pubblico di nicchia, quando ci sono cantanti dello stesso suo periodo, che vengono sistematicamente intervistati, invitati alle varie trasmissioni e comunque tenuti più in considerazione di quanto non sia tenuto lui.
Dopo questa parentesi polemica, ecco l'articolo...

articolo tratto da Reuters articolo di Ilaria Polleschi

MILANO (Reuters) -
Umberto Tozzi è amareggiato e un po' nervoso: il suo nuovo album "Superstar" -- 16 brani che erano contenuti nei lati B di alcuni suoi vecchi dischi -- passerà poco in radio.

"La notizia che mi ha fatto innervosire è come non è stato accolto nelle radio il mio lavoro", racconta il cantante a un gruppo ristretto di giornalisti. "Sono stufo di dover lottare con questi onnipotenti delle radio che gestiscono il paese come il governo".

"Dicono che il disco non è nella linea editoriale e io non ho mica ancora ben capito cosa significhi. Non so in che scuola bisogna andare per fare l'artista radiofonico", aggiunge. "Non c'è nessuno che possa decidere che un pezzo è radiofonico o no. Ci sono meccanismi diversi: arruffianamenti, soldi, collaborazioni editoriali".

"Sono profondamente amareggiato, non solo per me ma per tutti gli artisti dimenticati che fanno fatica a essere visibili con una produzione nuova".

Tozzi, una carriera da 40 milioni di dischi venduti nel mondo, torna sul panorama musicale a quattro anni dal suo ultimo disco di inediti e a pochi mesi dall'ultima raccolta "Non solo live".

"Sono due anni che avevo intenzione di fare questo disco. Ho riascoltato il mio vecchio materiale e l'ho trovato attualissimo e ho recuperato tutto quello che mi sembrava bello e meritasse di essere risentito, anche perché fa parte di un'epoca irripetibile".

GRATIFICATO DALLA MIA CARRIERA

Il disco -- prodotto dal figlio 23enne e distribuito da Universal -- potrebbe anche essere l'ultimo perché, dice ancora Tozzi, "non mi piace più... se devo essere messo sotto esame ogni volta".

"Sono gratificato dalla mia carriera e quello che non ho avuto in Italia l'ho avuto nel mondo", aggiunge, ricordando tra i momenti più belli quando Laura Branigan decise di incidere il suo brano "Gloria" (nel '79), che rimase primo in classifica per due mesi negli Stati Uniti.

Amerebbe invece tornare a collaborare per un disco e un tour con Raf, con cui già duettò per il successo di "Gente di mare", anche se non esclude prima o poi di fare una mostra di quadri, visto che la pittura è una sua grande passione.

Non ama invece i talent show come "X Factor" o "Amici", molto popolari soprattutto tra i ragazzi perché, spiega, "non si può far finta che siano il futuro dei giovani", che anzi "saranno colti ben presto dalla depressione".

"Io sono stato fortunato perché ho vissuto un'epoca importante per la musica", aggiunge, "fatta da manager competenti, con un istinto naturale".

E da italiano che da tanti anni vive all'estero (a Montecarlo), Tozzi sostiene poi che la musica italiana non abbia voce in capitolo nel panorama mondiale.

"Le superstar si contano sulla dita di una mano. L'Italia è molto penalizzata, secondo me anche ingiustamente, perché ci sono artisti che meriterebbero più visibilità, ma se non c'è la volontà di una multinazionale che sposa il tuo progetto è tutto molto difficile".

Più in generale, Tozzi spiega che vedere dove sta "andando il paese in cui sono nato non mi rende tanto felice".

"Nella mia epoca c'era allegria, voglia di arrivare. Oggi i ragazzi sono giustamente disperati per il loro futuro. Ci sarebbe bisogno di persone molto più vere e attendibili con la voglia di cambiare davvero qualcosa".


Ciao .....
Marylena

Commenti

laur@ ha detto…
Ciao,è partita la mia iniziativa valida tutto il 2010!
ci tengo tantissimo!!!
mi dai una mano?
grazie!

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